E’ da poco online il nuovo Marsterclass 7 di Korda. Per impegni lavorativi, sono riuscito a vedere solo una delle quattro puntate, quella in cui Tom Dove pesca in un bellissimo lago, con acqua cristallina e uno stock impressionante di carpe.

La puntata s’intitola Spring Masterclass (deep water). I video prodotti da Korda, oltre ad avere una qualità delle immagini “impressionante”, contengono molti spunti di tecnica su cui ragionare e aggiungere al nostro bagaglio di esperienza.

Ecco cosa ci portiamo a casa da questo video:

  1. Dolce risveglio

Le carpe, in primavera, preferiscono rimanere in superficie e sfruttare i tiepidi raggi di sole piuttosto che stazionare negli strati più freddi e profondi. Sono animali a sangue freddo che, per loro natura, sfruttano anche le più piccole variazioni di temperatura al fine di consumare meno energie.

Nel video, grazie all’aiuto del drone, si vedono branchi di carpe pascolare in prossimità della superficie. Potrebbe essere inutile cercarle a 5-6 metri di profondità;

  1. Dinamicità

Le temperature ancora fredde non aiutano l’apparato digerente delle carpe. Potrebbe essere utile non abbondare con la pasturazione. Meglio introdurre altre boilies dopo una cattura. La regola è: poco e spesso.

Questo ci aiuta anche a cambiare strategia o postazione, nella stessa sessione. Se pasturiamo 5-10 kilogrammi di boilies, non possiamo cambiare spot se le condizioni lo permettono. Siamo troppo condizionati. Il clima, in primavera, cambia velocemente e continuamente. Meglio lasciarsi la possibilità di stravolgere la pescata.

Tom, in effetti, cambia spesso postazione, colore dell’esca e approcci. Molto dinamico. Un atteggiamento non proprio “tipico” del carpista italiano che preferisce piantare le radici e prendere una carpa in tre giorni, vantandosi del risultato;

  1. Lo zig-rig è carpfishing

Il drone mostra delle spettacolari immagini in cui le carpe pascolano in superficie, da qui la scelta di Tom di usare il galleggiante da zig-rig. Probabilmente in molti avranno pensato che “da noi” non funziona, che non è il vero carpfishing, che poi le carpe non le riporti, che nei nostri laghi le carpe non ci mangiano… non smetterò mai di ripeterlo: lo zig rig è carpfishing. E funziona. Se lo sapete usare.

Detto questo, torniamo al video. Tom dice di usare maggiormente lo zig-rig in primavera proprio perché le carpe stazionano in prossimità della superficie. Un’alternativa sarebbe quella di intercettare le carpe in fondali bassi, se il lago lo permette. Innesca pop-up  dai colori brillanti per “risvegliare” l’aggressività delle carpe. Per aumentare la galleggiabilità delle pop-up per tutta la notte, inserisce del sughero. Questo è un consiglio che voglio darvi io: provate sempre le pop-up, anche dopo averci pescato. Potreste accorgervi che “quella” pop-up lasciata tutta la notte, al mattino ha perso la sua galleggiabilità (magari assorbe troppa acqua???) In quel caso, sapete che la prossima volta dovete aggiungere del sughero. Non trascurate questi particolari. Sono troppo importanti.

Durante la notte, Tom utilizza una spugnetta nera come innesco. Se ti stai domandando perchè Tom usi lo zig-rig di notte, vuol dire che non hai mai preso carpe a galla durante la notte. Sei stupito? Eh si, lo zig-rig cattura anche di notte. E lo fa molto bene. L’importante è non fossilizzarsi su una profondità, ma variarla spesso, così da riuscire a intercettare le carpe. Tom utilizza lo Stow come indicatore visivo perché, essendo leggero, non sposta il galleggiante dello zig-rig. Tutto l’estro e la fantasia del pescatore inglese viene fuori quando innesca dei vermi di terra sullo zig-rig. Potrebbe sembrarci “eccessivo”, ma gli fa catturare.

Questo ci insegna che l’unica cosa che non dobbiamo fare è essere statici. Provare, cambiare, testare, adattarsi alla situazione. Probabilmente la boilies giallo fluo, in acqua limpida, non è sempre catturante.

Consideriamo anche le variazioni di luce durante la giornata. Un innesco rosso scuro ha fatto la differenza. Un pesce in più a guadino. La riprova che si pesca ogni minuto.

  1. Pronti a cambiare

Tom decide di pescare sul fondo quando percepisce l’arrivo di una perturbazione meteo che, di conseguenza, fa’ diminuire la pressione atmosferica. Sfrutta sempre fondali bassi, mai oltre i due metri.

Prova ad insistere in prossimità dell’isola, dove pastura poco e con esche poco visibili. Acqua bassa e limpida non richiedono esche appariscenti. Anzi. La finezza, poi, di cambiare l’indicatore visivo. Passa da uno Stow ad un bobbin pesate. In questa maniera l’indicatore visivo segnala meglio una spiombata del pesce, tipica situazione di quando si pesca su contropendenze.

Prima di entrare in pesca sonda il fondale direttamente con il terminale per controllare la presenza di alghe e decidere cosi a che altezza posizionare il gommino del Ronnie Rig.

  1. La regola generale

La lezione più importante che ci insegna (o ricorda, a seconda  del nostro livello) Tom è che di fronte ad un lago, possiamo solo supporre, provare e verificare i risultati. Si cattura, ma si cappotta.

Non c’è una regola generale per cui “mi trovo bene con un terminale ed uso sempre quello” oppure ” la mia pallina cattura sempre“. Ci sono degli schemi che si ripetono, delle similitudini tra laghi, ma nulla è certo. Bisogna imparare a maneggiare l’attrezzatura per essere precisi e meticolosi.

Tom lancia più volte per essere certo di pescare esattamente dove vuole. Non si accontenta, non è approssimativo. Così si arriva a dei buoni risultati. Nel Carpfishing non si vince sempre, ma non si perde mai. Questa è la regola.

 

Vi lascio il link dove poter vedere gratuitamente il video di Tom Dove. Se avete qualche domanda, rispondete qui sotto cosi da poter creare degli articoli “personalizzati” con le vostre curiosità.

Link: https://www.youtube.com/watch?v=kX3da9wYd6E

 

Good Vibes!

Valentino D’Intino