Acquisti una pop-up il sabato mattina e la sera sei già in pesca. La odori (ti piace), la inneschi su un chod-rig e lanci. Tutta la notte in acqua.
Non vedi l’ora di avere in canna una carpa. Sentire le scodate, la canna piegata, il fresco della rugiada sulla faccia.Provate tutta l’attrezzatura che utilizzate, anche in condizioni simili alla realtà. Sempre meglio che lanciare “alla cazzo”.
E’ un pò che non peschi. La famiglia, il lavoro, i cazzi vari. Ti prepari in modo che il tragitto tenda-rodpod sia sicuro, senza roba sparsa che possa farci cadere.
Controlli il telefono e lo spegni. Chiudi un attimo gli occhi. Li riapri subito dopo, ma sono le 7:00 del mattino. Pensi subito “cazzo, non si è mosso nulla stanotte”. Recuperi le canne e ti viene un dubbio.
Poggi il terminale chod sotto sponda e… la pop-up non galleggia. Smadonni, non poco, perchè sai che nel punto in cui hai posizionato il terminale c’è un prato. Innesco fuori uso. Da quando? Dopo un’ora? dopo tre ore? Quanto tempo abbiam perso? Quante possibilità abbiamo sprecato? Quante carpe avranno tentato di raccogliere la pop-up?
Non lo sapremo mai. Se non avessimo provato il terminale sotto riva, avremmo subito pensato “il negoziante mi ha detto che queste pop-up sono infallibili. Ma secondo me mi ha dato una fregatura”. Quel semplice test ci è servito per capire quanto siamo coglioni. Sperando che la lezione ci sia servita (non tutti ammettono le proprie colpe).
Il Carpfishing è fatto di attese, è vero, ed è per questo motivo che dobbiamo essere certi di quello che stiamo facendo. Poggiate le lenze, dobbiamo essere certi che sia tutto (o quasi) in condizione di poter pizzicare una carpa. L’affilatura dell’amo, la pasturazione accurata, la presentazione perfetta, la giusta profondità e l’esca più congeniale. Non dobbiamo lanciare gli inneschi e “sperare“.
Prendiamo ad esempio una pop-up. Per quanto tempo quest’esca (quella che abbiamo tra le mani, esattamente quella, che differisce da tutte le altre!) ha potere attrattivo? Quattro ore? Boh. Non lo sò. Provatela. Mettela in un bicchiere e vedete “come lavora”. Così ha fatto Simone, che, dopo 48h e tre cambi d’acqua, ha visto la popup Hot Tuna di Nash Bait “sparare” ancora colore.
Una pallina, che per due giorni ha rilasciato colore (quindi attrazione) e (forse) aroma. Non abbiamo la certezza sull’aroma, probabilmente si potrebbe verificare tramite un test del PH, ma quanto meno Simone ha constatato che quella pop, proprio quella, è ciò di cui ha bisogno. Rilascia colore per tutto il tempo della sua “pescata tipo” (4-6 ore).
Simone farà anche dei test per verificare la galleggiabilità nel tempo. Io glielo consiglio.
Provate tutta l’attrezzatura che utilizzate, anche in condizioni simili alla realtà. Sempre meglio che lanciare “alla cazzo”.
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