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In quest’articolo parleremo di che cos’è l’aroma (flavour); come questo possa essere associato ad un pericolo; gli aspetti negativi nelle lunghe pasturazioni (con le boiles sbagliate) e una strategia per le sessioni di pesca lunga.
Sei pronto?
Partiamo.
Che cos’è l’aroma?
L’aroma di una boilies è un serpente ammaliante che inganna le carpe e i carpisti.
E’ un’arma a doppio taglio che può remarvi contro e, addirittura, farvi cappottare.
Leggete l’articolo se volete sapere come e quando usarlo per non fallire.
Generalmente, di fronte ad una boiles ci comportiamo come i cani, usiamo l’olfatto per capire se le boilies sono buone e se sono catturanti.
Ma ci possiamo fidare del nostro olfatto?
COSA SONO GLI AROMI (FAVOURS)
Che cosa sono gli aromi, o meglio, i Flavours?
La boilies è come una donna che ci attrae con il suo profumo.
Anche le carpe cadono nel tranello del profumo, ma fino ad un certo punto.
Ad esempio:
In una situazione di bassa pressione di pesca, la carpa è incuriosita dal flavours, o per meglio dire, dai messaggi chimici che si propagano dalla boilies in acqua.
Più questi messaggi olfattivi sono apprezzati dalla carpa, più questa è propensa ad aspirare la nostra esca.
N.B. – Se vuoi sapere cosa induce la carpa ad aspirare la tua esca leggi questo articolo – (Clicca qui)
In pratica, la carpa associa il messaggio olfattivo al cibo, quindi ad un beneficio.
O, al contrario, ad un pericolo.
E se venisse a mancare la relazione messaggio-beneficio?
Continua a leggere e lo scoprirai!
L’ISTINTO DELLA CARPA
Vi è mai capitato di veder diminuire le partenze nell’arco di una sessione o di una stagione di pesca?
Ecco, potrebbe dipendere dalla scarsa nutritività della pallina, oppure dal fatto che quell’aroma è associato al pericolo.
Per cui, le carpe lo sanno e le evitano.
Ora ti starai chiedendo:
Si, ma come so se la boiles è nutritiva?
Per saperlo bisogna vedere “gli ingredienti della pallina”
Infatti, la parte nutrizionale della boilies risiede nelle farine, che spesso sono di pessima qualità.
A nessuno piace il cibo scadente, e neanche alla carpa.
Ps. – Non credete a chi vi dice che la carpa mangia di tutto e che le boilies sono tutte uguali.
Le catture vanno contestualizzate: ambiente, pressione di pesca, n° di pesci disponibili nel lago, peso del pesce.
Ci sono palline attrattive che catturano in alcuni ambienti, ma vi fanno cappottare in altri.
Proprio per questo torniamo alla domanda di sempre: esche attrattive o esche nutritive?
N.B. – Se vuoi sapere la differenza tra esche attrattive ed esche nutritive leggi “La differenza tra le boiles attrattive e nutritive”- (Clicca qui)
PUNTARE SU AROMA O FARINE?
La scelta non è semplice e va ponderata molto bene.
La soluzione migliore è nel mezzo: boiles con una minima parte di attrattori e un ottimo potere nutritivo.
Esche del genere sono poco utilizzate dai carpisti italiani.
Diamo ancora troppa importanza ai colori e ai flavours, trascurando le farine.
C’è una teoria molto interessante a sostegno delle farine di ottima qualità.
La teoria HNV di Fred Wilton (1968 circa), in pochissime parole, afferma che: Le palline proteiche sono più catturanti e creano dipendenza.
Perchè?
Perchè non si vive di profumi, ma di proteine.
Per questo motivo la carpa, se deve scegliere tra delle uova di rana o delle palline scadenti, sceglie e sceglierà sempre le prime.
Veniamo al dunque.
Quando è utile innescare una pallina attrattiva, però poco nutriente?
Non si deve ingannare la carpa.
Se la “inganniamo” con un esca dal basso contenuto proteico e vitaminico, la prossima volta eviteranno il nostro innesco.
Bisogna offrire alle carpe molto di più che del semplice profumo.
Infatti, se l’esca è nutriente creerà dipendenza nella carpa.
N.B. – So bene che ognuno di voi ha la sua particolare storia, la sua “medicina”, ma resta il fatto che la carpa cerca cibo e che questo deve essere composto principalmente da proteine.
LA BOILES PIÙ CATTURANTE
Vi dò una brutta notizia: la boiles migliore non esiste.
La boilies migliore è quella che cattura in quel preciso e determinato momento.
Questo perché siamo in grado di capire quale sia l’esca migliore – in una data situazione e in determinato luogo – solo dopo diversi tentativi e prove.
Sia se parliamo di boiles ready made sia se stiamo rollando la nostra ricetta.
Se da un lato dobbiamo testare la boiles per poter scegliere l’esca migliore in quella precisa situazione, dall’altro dobbiamo tener conto che questo risultato è totalmente soggettivo.
La soggettività è data dal fatto che l’esca, di per sé, non è catturante se non viene impiegata nella giusta maniera.
Da qui il pensiero di tanti grandi capisti nel reputare una buona esca migliore di un’ottima esca, se usata nel modo giusto.
POCO E MEGLIO
Se imparate a ragionare in termini di nutritività, basterebbero due boilies, con le varianti di diametro e colore, per affrontare tante situazioni.
La scelta deve partire dalla strategia, da cui la classificazione:
- pescata di poche ore: esca ricca di attrattori e flavours (aromi);
- pescata di più giorni: esca ricche di farine proteiche e bassi livelli di attrattori.
Una classificazione molto semplificata, ma che rende l’idea.
N.B. – se la carpa non ha la possibilità di valutare, tramite la digestione, la reale qualità dell’esca, concentrerò la strategia sull’attrazione.
Ovviamente, con attrazione non sto dicendo che la pallina debba essere economica e scadente.
LA STRATEGIA PER UNA PESCATA LUNGA
Come ci dovremmo comportare se al posto di qualche ora per pescare avessimo davanti un’intera settimana di pesca?
Quando abbiamo a disposizione più giorni, una strategia potrebbe essere quella di iniziare da subito con una pasturazione abbondante di palline nutritive.
Questa tecnica permette di far assaggiare a più carpe possibili le nostre boilies e, quindi, fare in modo che queste ultime siano associate a “cibo di qualità”.
Come ho detto prima, se l’esca è nutriente creerà dipendenza nella carpa.
Con questa strategia, di solito, i pesci più grandi arrivano a fine pescata.
Invece, con un esca attrattiva potremmo catturare da subito, ma con il rischio di dover cambiare posto già al terzo giorno.
Ovviamente, non esiste una sola strategia, ma c’è una cosa che accomuna tutte le strategie:
Ovvero, bisogna osservare molto attentamente il comportamento delle carpe e desumere da esso più informazioni possibili per compiere la scelta giusta.
Scelte che dobbiamo avere il coraggio di modificare “in corso d’opera”, qualora ce ne sia bisogno.
L’AROMA VA USATO O NON VA USATO?
L’aroma è la targa della vostra boilies, ma a volte può rappresentare un’arma a doppio taglio.
Se da una parte identifica la possibilità per la carpa di trovare cibo, dall’altra potrebbe essere associata ad un pericolo.
Per questo motivo, se avete in mente di pre-pasturare lo spot:
- la boilie dovrà avere un contenuto proteico del 20-30% per soddisfare le esigenze della carpa e creare dipendenza;
- la quantità di aromi e attrattori deve essere minima per evitare che la carpa possa associare, in futuro, le molecole al pericolo di un’allamata.
CONCLUSIONE
In quest’articolo abbiamo visto che cos’è l’aroma (flavours), come questo possa essere associato ad un pericolo, gli aspetti negativi nelle lunghe pasturazioni (con le boiles sbagliate) e una strategia per le sessioni di pesca lunga.
Non dimenticate mai che la scelta dell’esca e dei suoi componenti è il risultato di una strategia di pesca progettata in anticipo.
Non cadiamo nel tranello dell’esca miracolosa e ricordiamoci sempre che i risultati si ottengono con lo studio e con la pratica.
Ora starete pensando:
“Allora il naso-test non serve a nulla!”
Fatelo pure (lo faccio anch’io), ma più per curiosità che per altro.
Detto ciò, non ci resta che affidarci ai prodotti delle grandi aziende europee che hanno costruito la loro reputazione sull’uso di prodotti qualitativi per decenni.
Good Vibes,
Valentino D’Intino
Dopo un articolo così ben fatto, non potete non tenere nel vostro negozio, boilies prodotte da JERRYCRANLEYCARP.
Pensateci.
Buona giornata