La magia di una notte a Scandarello

Poche ore, tanta passione. È così che io e il mio amico Manuel abbiamo deciso di vivere la nostra consueta “follia”: una sessione di pesca veloce al lago Scandarello. Non è facile organizzarsi per una notte secca, ma la passione per il carpfishing è troppo forte.

Dopo aver scelto gli spot strategici, ho montato tutto con estrema cura, consapevole che in sessioni così brevi ogni errore può costare caro. Il pomeriggio è stato movimentato, ma una prima partenza non è andata a buon fine: un grosso ciprinide ha sfruttato due massi per liberarsi.

Strategia e fiducia nei terminali

Non mi sono arreso. Ho ricalato con una montatura morbida, utilizzando una combinazione di Tiger Nut e una pop-up rosa. Una scelta studiata per colpire l’attenzione della carpa, che però non ha portato frutti durante la notte.

La pazienza è una virtù, ma il mattino seguente qualcosa mi spingeva a cambiare. Ho deciso di affidarmi al mio portafortuna, il Ghost Rig, optando per un’esca meno appariscente: una singola Tiger bilanciata. Il tutto calato a una profondità inferiore rispetto al primo spot e con una pasturazione leggera.

Il combattimento della vita

Nemmeno il tempo di tornare sulla branda e il mio Delkim ha iniziato a suonare incessantemente. La canna era piegata e la battaglia è iniziata. Trenta minuti di combattimento intenso: lei tirava verso il fondo, io con pazienza e forza cercavo di guadagnare terreno.

Quando finalmente è emersa, io e Manuel siamo rimasti senza parole: un gigante delle acque! Una carpa che superava ogni aspettativa. La bilancia segnava 27,42 kg lordi, un peso netto che superava abbondantemente i 25 kg. La promessa a Manuel era stata mantenuta.

Il segreto del successo

Non so cosa abbia fatto la differenza quella mattina. Forse il cambio di montatura, forse la scelta di una Tiger bilanciata, o magari la modifica dell’altezza dello spot. Ciò che conta è che quella carpa era nel mio guadino, un ricordo indelebile di una notte speciale.

 

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