(Tempo di lettura 4:20 min)
In questo articolo ti parlerò di come funzionano i sistemi sensoriali della carpa e come questi individuano e analizzano il cibo prima di aspirarlo e assimilarlo.
N.B. Questo articolo è tratto da Carp Fishing Scienze, una raccolta di lavori scientifici che riguardano le carpe realizzata dal biologo Jon Wood.
Ora la domanda che voglio farti è:
Sei sicuro di conoscere questi processi e di utilizzarli a tuo vantaggio?
Inoltre, quando ti fai le boiles da solo, sei sicuro di sapere qual è la funzione di ogni componente nella parte liquida?
Se sei pronto a scoprire cosa la carpa come la carpa decide cosa mangiare andiamo avanti.
Facciamo chiarezza
Per essere certi di partire con il piede giusto, voglio fare un po’ di chiarezza su come la carpa cerca il cibo e su quali “strumenti” questa ha a disposizione.
P.S. – Personalmente, sono dell’idea che tutti i carpisti, prima di innescare la loro prima pallina, debbano aver ben chiaro il modo in cui la carpa localizza il cibo.
Quindi, prima di conoscere l’attrezzatura e l’esca, dobbiamo conoscere da cosa è attratto “il nostro avversario”.
Quali sono gli stimoli sensoriali dei pesci?
I pesci, in generale, per localizzare e identificare il cibo utilizzano uno o più stimoli sensoriali (anche in combinazione):
- Localizzazione visiva: la vista ha un ruolo importante nella localizzazione del cibo.
Questo senso diminuisce la sua capacità solo durante la notte e quando l’acqua è torbida;
- Recezione chimica (chemorecezione): i pesci localizzano le prede e il cibo grazie alle scie chimiche emesse da quest’ultimi.
La risposta olfattiva sarà maggiore tanto quanto sarà sviluppato il sistema olfattivo del pesce.
- Localizzazione elettrica : i pesci emettono piccoli impulsi elettrici e ne analizzano la risposta, proprio come fanno i pipistrelli.
Questo sistema è utile ai pesci per definire l’ambiente circostante nella prossimità;
- Recezione meccanica: suoni e turbolenze vengono decodificati dalla linea laterale dei pesci.
Più la linea laterale è sviluppata, maggiore sarà la capacità del pesce di analizzare il dato;
Interessante, vero?
Questi 4 stimoli appena descritti riguardano i pesci in generale.
Adesso vediamo quali sono gli stimoli sensoriali della carpa.
La carpa possiede tutti questi sensi?
La carpa sfrutta tutti i sensi appena descritti, tranne quello della localizzazione elettrica.
Infatti, i ciprinidi non possiedono organi sensoriali capaci di elettro-percezione.
Inoltre, questi sensi vengono utilizzati sia singolarmente che contemporaneamente.
In particolare, la carpa utilizza maggiormente la vista durante il giorno, all’alba e al tramonto.
La ricezione chimica, invece, è uno strumento che la carpa utilizza per sondare il fondo alla ricerca di cibo.
Ma quale senso è più sviluppato nella carpa?
Nella carpa, la vista e la recezione chimica (chemorecezione) si amplificano a vicenda, creando una combinazione di stimoli grazie al loro utilizzo nello stesso momento.
Ora, se hai letto fin qui, sicuramente starai rimuginando a tutte le volte che hai scelto l’innesco solo in base all’aroma, trascurando la forma, la dimensione e, soprattutto, il colore.
Pensa che questo è solo uno dei tanti errori che si possono commettere nel praticare questa tecnica…
Inoltre, le difficoltà aumentano quando un lago è scarsamente popolato, quando le temperature si abbassano, quando l’ambiente è ricco di cibo naturale o c’è una forte pressione di pesca.
In questi casi, sapete quanto vale avere delle informazioni su cui ragionare? Valgono oro.
Conclusioni
Tenendo a mente il concetto della vista e della recezione chimica, possiamo affermare che quando rolliamo o compriamo un’esca, dovremmo sempre tenere a mente che questa deve creare una risposta olfattiva e visiva nella carpa.
Infatti, la carpa le sfrutta sia la localizzazione chimica che quella visiva, anche se la vista, di notte, è meno utilizzata.
Vede molto meno, ma vede.
N.B. – Questo argomento è stato trattato nell’articolo “Le carpe ci vedono” (clicca qui), dove spiego come la carpa riesce a vedere anche in condizioni di bassa illuminazione e forte torbidità.
Cosa devi valutare quando peschi?
Ad esempio, se pesco di giorno valuterei molto bene:
- dimensione, forma e colore dell’esca: attraggo la carpa con un’esca che contrasti con il fondale, di dimensioni generose se posizionata in prossimità della vegetazione o di piccole dimensioni su fondali morbidi;
- gusto: una volta che la carpa è stata attratta e invogliata ad aspirare l’innesco, un gusto dolce potrebbe dare l’input di ingoiare;
- minuteria mimetica: di giorno, è molto importante che la minuteria, quella prossima all’innesco (leadcore, piombo, amo, terminale) sia mimetica sul fondale su cui poggia.
N.B. – Quello che avete appena letto è un’ipotesi di strategia, che di certo non è Vangelo, ma che si basa su concetti di biologia.
Ognuno può e deve ragionare con la propria testa, sulla base delle esperienze pregresse e tenendo a mente i concetti di biologia espressi in precedenza.
Senza queste informazioni basilari, la strategia è pura fantasia o, ancora peggio, emulazione di altri.
Per cui, il messaggio che voglio lasciarvi è: aprite la mente.
Le informazioni vanno cercate, valutate e assimilate.
Questo è il motivo per il quale continuo a cercare sempre nuove informazioni sulle nostre amiche carpe, e condividerle su questo blog. Ma non è tutto. Ci vuole pratica.
Se vi è piaciuto l’articolo, e volete approfondire la biologia della carpa, potete leggere questi articoli:
- L’aroma è tuo nemico se lo scegli con il naso (Clicca qui);
- 7 consigli per allungare la vita alle carpe (Clicca qui);
- Come funziona la vista della carpa (Clicca qui);
- Le carpe ci ascoltano? (Clicca qui);
- Perchè le carpe saltano? (Clicca qui);
Fatene buon uso.
Good Vibes
Valentino D’Intino
Azz pe’!
Veramente molto bello e interessante
Grazie mille Moreno!
Davvero top conplimenti interessantissimo
Grazie mille per il feedback, Berardo.