Internet ci ha abituato che possiamo fare qualsiasi cosa da soli: da autodiagnosticarci una malattia, a produrci in casa l’Amuchina.
Basta un tutorial e ci sentiamo medici, meccanici, allenatori, astronauti e carpisti.
Poi ci scontriamo con la realtà e al minimo problema ci blocchiamo e non riusciamo ad andare avanti.
Sembra tutto facile, come scaricare un’app.
Ma il Carpfishing è uno sport molto complesso.
E’ impossibile poter ridurre tutto ad un video tutorial dove si catturano i carponi.
In tanti credono di potercela fare da soli, ma mollano tutto dopo i primi cappotti.
Molti che iniziano a pescare a Carpfishing abbandonanano dopo le prime sconfitte.
Il motivo, probabilmente, è che non conoscono iminimamente gli aspetti determinanti e si focalizzano solo su alcuni di essi.
In pratica, guardiamo il dito e non vediamo la Luna.
Siamo li ad aspettare, a volte giorni, pensando di poter risolvere tutto con l’attesa o con il cambio dell’esca.
Se ci pensate, il Carpfishing è l’unica tecnica di pesca che si pratica con continuità anche per una settimana.
Con quale risultato e in che modo l’affrontiamo?
Ti sarà capitato di trascorrere le ferie in riva al lago, senza comfort, e alla domanda: “Ma chi te lo fa fare?” tu hai prontamente risposto “è una passione, non puoi capire!“.
Ma siamo certi di poter continuare a pescare spinto solo dalla passione? PIU’ TEMPO IN PESCA = PIU’ PESCI è sempre vera?
Ammetto che, potendo, anch’io trascorrerei un intero mese in tenda, sul lago.
Ma non posso permettermelo.
Lavoro, famiglia, impegni di ogni genere mi permettono il lusso di una sola notte, quando è possibile.
Quando ti senti limitato, come nel mio caso, il primo pensiero è quello di smettere di pescare, di appendere le canne al chiodo.
Come se non si potesse praticare il Carpfishing in meno di 24 ore.
Riflettici bene.
Se cambiassi atteggiamento, se ti dedicassi di più a comprendere le dinamiche di questa pesca, l’attesa potrebbe diventare un lusso e non una necessità.
Potresti raggiungere degli ottimi risultati anche con poco tempo. In effetti, la carpa aspira l’esca in un secondo.
Dunque, se l’azione più importante di tutta l’attività si svolge in così poco tempo, perché rimaniamo in pesca più giorni?
Analizziamo questo aspetto, andando a ritroso.
La carpa ha aspirato la nostra esca, dopo averla valutata e non prima di averla trovata.
La pallina era li, lungo il suo percorso ed è riuscita, grazie al suo potere attrattivo, a farsi mangiare.
Non dimentichiamoci che la nostra attrezzatura e l’azione di pesca non hanno spaventato la carpa durante le fasi di abboccata.
Aspetto molto importante.
E’ logico pensare che tutto quello che si trova a monte dell’aspirata deve avvenire nel minor tempo possibile e nella maniera corretta.
Più errori facciamo, più trascuriamo il posizionamento dell’esca, maggiore sarà il tempo necessario ad una ferrata.
Se veramente vogliamo aumentare le nostre performance e ridurre i tempi d’attesa, dobbiamo migliorare due aspetti: la conoscenza di se stessi e la conoscenza del nostro avversario.
Non sono io a dirlo, sia ben chiaro, ma questo è l’atteggiamento consigliato dal Generale Sun Tzu nel suo libro “L’arte della guerra”, scritto ben 500 anni prima di Cristo.
Il generale cinese affermava “Conosci il nemico, conosci te stesso, mai sarà in dubbio il risultato di 100 battaglie“.
Riportiamo ora il concetto espresso da Sun Tzu alle nostre “battaglie”, ma non prima di aver fatto una precisazione.
Migliorarsi per minimizzare i tempi di cattura non è sinonimo di catturare sempre in pochi secondi.
Magari!
La mia analogia tra la guerra e il Carpfishing ti deve spingere a minimizzare i tempi d’attesa.
Per aumentare le catture e minimizzare i tempi d’attesa devi:
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CONOSCERE TE STESSO
1a. STRUMENTI
Le minuterie e le attrezzature da pesca sono in continua evoluzione, grazie anche scoperta di nuovi materiali e nuove tecniche costruttive. E’ importante perciò essere al passo, studiando ad esempio i nuovi terminali che i “big player” propongono.
Le canne sempre più corte e attrezzatura più compatta e leggera dimostrano che le abitudini dei carpisti stanno cambiando. Anche gli accessori tecnologici come barchini ed ecoscandagli sono molto più potenti e precisi, anche solo se facciamo riferimento a 5 anni fa’. Insomma, bisogna rimanere aggiornati e conoscere i nuovi “approcci”.
1b. ABILITA’
Non basta possedere l’attrezzatura più costosa: bisogna saperla usare. Un grosso limite nel Carpfishing è l’inattività. Lanciamo poco, siamo molto inattivi e costruiamo pochi terminali. Perdiamo cosi l’affinità con l’attrezzatura, delegando tutto al caso o… al barchino. Sono dell’idea che saper utilizzare l’attrezzatura migliori l’azione di pesca e i risultati. Lanciare “correttamente” in un punto, saperci rilanciare, pasturare con precisione, sono azioni che possiamo svolgere anche quando non andiamo a Carpfishing, ma a method feeder, per esempio ( guarda il link: http://blog.krakenstore.it/landing-guru/ ).
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CONOSCI IL TUO AVVERSARIO
2a. LA CARPA
Saper rollare la pallina migliore e non sapere di cosa necessita la carpa: un classico. Se non conosciamo le necessità della carpa, non possiamo parlare di esche bilanciate. Bilanciate in cosa?
La carpa si nutre per crescere e per sostentarsi. Lo fa tutto l’anno e, a parte il periodo di frega, è il suo unico scopo. Per questo motivo dobbiamo conoscerla per sapere cosa ricerca. Specialmente in ambienti poco pressati, le nostre esche sono in competizione con Madre Natura. Non è facile far distogliere l’attenzione della carpa dal suo cibo naturale. Ancor più complesso capire le sue abitudini così da intercettarla. Potrebbe trovarsi in superficie per godere dei raggi del sole oppure immersa nel fango per proteggersi dal freddo. Conoscerla, per individuarla, è fondamentale.
2b. L’AMBIENTE
Che sia un laghetto, un fiume, una diga appenninica, ogni ambiente ha degli spot buoni per far crescere una carpa. Dobbiamo dunque avere un’idea il meno approssimativa possibile della conformazione del fondale, della sua composizione, dei venti principali, delle sponde esposte al sole e di tutto ciò che può farvi cambiare le condizioni ambientali (orari apertura dighe o maree, per esempio). Tanti carpisti affidano la sorte della pescata ad informazioni estorte ad altri pescatori o (spesso) alla fortuna.
Non sapere dove cadrà il terminale, su quale tipo di fondale e a quale profondità, equivale a “sperare in una partenza“. Quante volte avete ripetuto questa frase? Sperare vuol dire non avere controllo della situazione. Non poter decidere di cambiare profondità o natura del fondale, se voluto. Sperare equivale a lanciare le canne e addormentarsi confidando di essere svegliati da una partenza. Troppo approssimativo, non credete?
Sembra che praticare il Carpfishing sia una cosa seria, e lo è.
Voglio che passi questo messaggio.
Voglio che chi si accosta a questa tecnica deve sapere da subito alle difficoltà a cui va incontro.
Difficoltà che si superano con l’impegno e le informazioni che trovi in questo blog.
Good Vibes!
Valentino D’Intino
Ciao Valentino su tutto questo sono daccordo e che sia giusto così sono quasi 20 anni che cerco di raggiungere questo stile di vita verso questa tecnica di pesca ed ancora oggi faccio difficoltà a renderla costante ogni giorno cerco di fare del mio meglio e di capire alcuni punti ancora essi bui e pieno di punti interrogativi….perfezionò le mie esche dove dopo così tanto tempo ho trovato fiducia ,cerco di conoscere sempre di più il mio avversario,i posti dove vado ,ma sopratutto con chi vado😆 tempo indietro alcune volte andavo a pesca solo x fare uso di sostanze ma oggi x fortuna e finito tutto …..ma quello che mi viene da dirti che in questa pesca non si finisce mai di imparare ..un po come la vita..cosi più vai a pesca più sbagli e più ti rendi conto più vai a pesca e più hai la fortuna che tutto quello che hai appreso ti possa rendere ma sempre una grossa percentuale di fortuna ci vuole……tecnica studio su se stessi e sulla carpa sulla alimentazione sullo sport su tutto quello che ti pare a volte ti rende solo pazzo ad un certo punto …la fortuna fa la sua parte io credo che un carpiato bisogna avventurarsi e sperimentarsi senza tanto impazzimento e deve credere in se stesso e crescere non solo nella impazzimento ma vivo a se stesso e a tutto quello che l ho circonda anche xche stare da soli in mezzo la natura e ascoltare ed ascoltarsi e saperlo fare e un dono che il carpiatoa ha bisogno come anche viverlo e condividerlo con altre persone che l ho circonda …….poi ci sta anche una bella foto da poter condividere e ricordare ……comunque grazie di questa email ho letto con molto piacere questo articolo mi ha fatto rimettere i piedi per terra mi ci voleva☺
Grazie per il commento Walter. Sei stato cosi prolisso che quasi quasi, con il tuo messaggio, hai superato la lunghezza dell’articolo. ahahahah
Scherzi a parte, per quanto riguarda “la fortuna”, ti faccio un esempio per capire come la penso. Ho trascorso i miei primi anni universatori studiacchiando e lavorando. Durante le sessioni d’esame, speravo nella botta di culo perchè sapevo di non sapere. Mi appigliavo a tutto, qualsiasi cosa andava bene per andare avanti. Un 21 era una manna dal cielo, perchè raggiunto senza sforzo. A metà percorso universitario, decisi di smettere di lavoare per dedicarmi completamente allo studio. Passando ore e ore a studiare, tutti i giorni, il 21 non mi bastava più. Sapevo di sapere e di valere, per cui il risultato della sessione d’esame era più un tornaconto dell’impegno e non qualcosa da accaparrare alla buona. Ho avuto il coraggio anche di rifiutare un 28 perchè ero consapevole che il mio impegno valeva di più.
La stessa cosa è per il carpfishing. Se ti ci dedichi veramente, se lo fai con la testa (perchè poi bisognerebbe sempre valutare oggettivamente cosa si fà) non vuoi essere semplicemente “fortunato”. Vuoi che quella cattura arrivi perche hai messo l’esca proprio in quel punto immaginavi (da ragionamenti a priori) fosse la carpa.
Tutto qui. Il mio punto di vista.
Sono comunque contento di aver intercettato un carpista “pensante”.
Piacere di conoscerti, Walter.
Il piacere e mio sono felice di conoscerti e di conoscervi spero di avere più tempo di passare in negozio ed condividere le opinioni e poter imparare sempre di più….grazie🤗