Molti carpisti acquistano nuove esche ad ogni uscita, nella speranza di imbroccare la pallina magica. Ma la boilies infallibile non esiste (per il momento) e questo modus operandi non è certo un modello da seguire. E’ meglio avere un sola pallina o la borsa delle esche stracolma di inneschi? La verità, come sempre, è nel mezzo e vi spiego il mio punto di vista.
Ammetto che il reparto “esche” di un qualsiasi negozio di carpfishing è veramente imbarazzante. Se non fosse che ho visto di persona “esplodere” il settore negli anni, che lavoro nel mio negozio e che mi piace informarmi su libri e riviste, sarei in forte imbarazzo a scegliere una sola esca per andare a pesca. Per fare un paragone, un novellino del carpfishing in un reparto di esche è come un marito nel reparto detersivi di un supermercato: confuso, attratto dai colori e con la paura di fare la scelta sbagliata.
Nonostante tutto, l’errore peggiore e più comune che facciamo è quello di cambiare continuamente prodotto. Che sia una boilies, un liquido o una pop-up, proviamo una nuova esca ad ogni sessione.
Come se lasciare per 12 ore in pesca una boilies possa farci capire il suo reale potenziale. Non è così.
Gli effetti negativi dell’acquisto compulsivo di decine di prodotti diversi sono:
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borse termiche strapiene e super pesanti;
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imbarazzo nel dover scegliere quale esca innescare;
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desiderio irrefrenabile di lanciare 15 canne con altrettanti 15 inneschi;
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percezione errata che più esche in acqua corrisponda a una maggior possibilità di cattura.
Bisogna cambiare mentalità da subito. In questo modo si spendono solo tanti soldi, si “duplicano” gli inneschi e si trascura la ricerca della carpa.
Quando abbiamo a disposizione tre alternative per ogni categoria di esca (tre boilies, tre pop up, tre liquidi, ecc) possiamo essere tranquilli di avere il necessario per pescare.
Ma c’è un altro importante motivo di cui dobbiamo tener conto: cambiando continuamente esca, non abbiamo una storicità di dati che ci permetta di dare una valutazione.
Infilare una boilies su un hair rig e lasciarla in ammollo per 12 ore non equivale ad aver “testato” una pallina.
In primis, non dovete testare nulla. Mi fanno sorridere (amaramente) quelli che acquistano una busta di palline, magari di aziende storiche, e dall’alto dei loro vent’anni di età anagrafica mi dicono: “domani si testano queste!”.
Ci sono alcune palline, in negozio, le cui ricette sono più vecchie di voi. Ricordatelo.
Detto ciò, ogni pallina ha una sua “storia” e un suo obiettivo per cui è stata progettata: agire nei primi istanti, nutrire la carpa, essere resistente ai gamberi, ecc. Indipendentemente da quale sia, dovete conoscerlo per non navigare al buio.
Il motivo per cui dovete utilizzare lo stesso innesco per un tempo ragionevole è che dovete imparare a “conoscerlo”. Utilizzando la stessa pallina su più canne, attraverso le stagioni e i diversi ambienti di pesca, avete un’idea di alcuni aspetti fondamentali come:
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consistenza: numero di ore in cui la boilies mantiene la sua consistenza, senza spappolarsi;
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scambio: numero di ore necessarie all’acqua per raggiungere il cuore della pallina;
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attrazione: capacità della pallina di attirare velocemente un pesce;
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galleggiabilità: capacità di una pop-up di galleggiare senza perdere la sua spinta.
Dobbiamo conoscere questi aspetti, siano essi positivi che negativi. L’alternativa è quella di affidarsi al giudizio di un amico o di uno sconosciuto che, seppur in buona fede, ha una forte componente soggettiva.
Meglio crearsi le proprie esperienze e aumentare la fiducia in un piccolo range di boilies. Più fiduciosi, possiamo concentrarci sulla localizzazione del pesce e studio dell’ambiente. Inoltre, risparmiamo tanti soldi. Questo vuol dire pescare “con la testa”.
Good Vibes!
Valentino D’Intino
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