Alcuni carpisti non usano i piombi “a perdere”, quelli con la girellina per intenderci, perchè pensano che rilasciare il piombo nel lago possa inquinare l’acqua. Ma siamo certi che tutti i piombi, prodotti dalle grandi aziende del settore Carpfishing, siano inquinanti? Oppure è un falso mito? Il carpista, oltre ad essere un pescatore, è anche il paladino dell’habitat della carpa. Non vorremmo di certo essere noi i primi a deturparlo. Ecco perchè ti consiglio di leggere l’articolo per sapere la verità sull’argomento.
Sto scrivendo l’articolo proprio oggi (22 Aprile) che è la Giornata Mondiale della Terra. Un giorno in cui si fa il punto della situazione sull’ambiente e sulla sua salvaguardia. Una casualità. Ma la mia curiosità è stata stuzzicata dall’ennesimo video riguardante la produzione di piombi da pesca fatti con i sassi. Apprezzo molto lo sforzo di chi, convinto di inquinare laghi e fiumi con la perdita dei propri piombi, si ingegna nel trapanare e modificare i sassi per utilizzarli come piombo.
La domanda che mi sono sempre posto è: ma lo fanno per non inquinare o per avarizia? Escludiamo subito il gruppo di pescatori che non vuol spendere denaro buttando pombi in acqua. E’ un argomento soggettivo. Passiamo a coloro che pensano che il piombo da pesca inquini. La domanda è: ne siete certi? Avete prove a riguardo?
Io, il dubbio, l’ho sempre avuto. Da quando pratico Carpfishing, ho sempre usato i piombi “rivestiti” della Korda. Non ho mai utilizzato piombi nudi o solo colorati. Ho sempre pensato che il piombo, molto vicino all’esca, dovesse essere il più mimetico possibile.
Il rivestimento dei piombi Korda aveva, per me, il solo compito di mimetizzare il peso. Ma quando mi è capitato di averne uno “spaccato” tra le mani, mi si è accesa una lampadina.
Durante gli allenamenti di lancio su terra, i piombi si rovinavano. Il rivestimento si rompeva quando il piombo sbatteva su terra e sassi. Così ho potuto verificare che il rivestimento del piombo Korda non fosse un semplice “film” protettivo, ma una vera corazza di plastica. Ho pensato che con lo spessore e la durezza del materiale, non si sarebbe mai rotto in pesca.
Sarebbe bastata la protezione ad escludere l’inquinamento? E il piombo è realmente inquinante?
L’ Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) lotta dal 2014 per l’abolizione dell’uso del piombo nelle attività ricreative, come la caccia e la pesca. Pallini per cartuccia, piombi da pesca, pesi dei sub, tutto materiale che “probabilmente” verrà vietato nei prossimi anni, nonostante ci siano fonti che affermano il contrario. Ci sono studi, su animali, dove i valori da inquinamento da piombo non sono superiori a quelli consentiti.
Sebbene io sia una persona da sempre amante della Natura (da piccolo ho completato diversi album di figurine degli animali invece che quelli di calciatori), sono anche una persona “curiosa” che vuole capire come stanno le cose.
Ho semplicemente cercato su Google e ho trovato un articolo interessante.
E’ sempre uno stress cercare informazioni tecniche di argomenti che non conosciamo. Bisogna smazzarsi. Ma poi, quando arrivano le risposte, è una figata. Trovare risposte alle proprie domande, tralasciando convinzioni o fake news (per chiamare le “cazzate” con un parola ciovane) regala molte soddisfazioni.
Credo che a questo punto tu voglia sapere se i piombi da pesca siano o meno inquinanti, giusto? Io non sono un chimico, né un biologo, per cui quello che leggerai non è la “verità assoluta”, bensì il risultato a cui è arrivato un carpista inglese grazie al “lavoro di ricerca”. Un carpista che si è posto le mie stesse domande.
Sam Meeuwissen ha pubblicato un articolo sul sito di Gardner Tackle intitolato Dropping The Lead (lo puoi leggere qui) L’articolo è corredato di un’ampia bibliografia e questo aspetto mi ha fatto molto piacere. Siamo abituati, nel Carpfishing, a parlare di esperienze personali e punti di vista. Ma questa è Chimica, amico. E’ Scienza.
Ma come ha fatto Sam a trarre le sue conclusioni? Semplice, cercando lavori scientifici che potessero spiegare il rapporto tra piombo e inquinamento nelle acque dolci. Dall’analisi di questa documentazione, che trovare nell’articolo, Sam deduce che:
1- il piombo non si dissolve in acqua;
2- la contaminazione del piombo si presenta come ossidazione della superficie del metallo. Per definizione, per esserci ossidazione, è necessario una gran quantità di ossigeno. Situazione non favorevole in acqua dove l’ossigeno è presente in una piccolissima percentuale, di circa il 2%. In aria è del 20%;
3- la contaminazione da piombo dell’acqua si osserva quando il valore del Ph è 6 o meno, aumentando esponenzialmente con Ph minori di 5. Gli ambienti dove vivono le carpe hanno, generalmente, un Ph da 6,5 a 8. Con un Ph 5 o inferiore, la carpa muore in pochi giorni;
4- i piombi “rivestiti” o incapsulati non hanno possibilità di interagire con l’ambiente, rendendo impossibile il rischio di inquinamento. Anche se il rivestimento fosse violato, il rischio di inquinare sarebbe per lo più nullo a causa delle condizioni fisico chimiche sfavorevoli all’ossidazione del piombo.
Questi dati mi confortano molto, perchè ora so di poter perdere un piombo con lo scopo di salvare la vita di una carpa, senza avere il timore di inquinare.
Che poi, ne vediamo di tutti i colori nelle acque pubbliche. Dalle fogne non trattate che sversano direttamente nei fiumi, ai rifiuti tessili e plastici lasciati a macerare nelle aree golenali, dai rifiuti tossici seppelliti in prossimità delle falde, alle aziende chimiche impiantate sulle sorgenti di acqua potabile. Verrebbe da pensare che il nostro piombo sia irrilevante.
Adesso, invece, sappiamo che non ha effetti negativi sull’ambiente.
Ci tengo a precisare che nel mio articolo ho menzionato i piombi Korda perchè ho esperienze personali con questi prodotti. Ci sono sicuramente altri piombi in commercio con la stessa protezione. Vi consiglio di verificare e usarli.
Good Vibes
Valentino D’Intino
* Di proprietà della Gardner Tackle
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