Bleah, che schifo!

Ci sono momenti in cui proprio non capisco mia figlia Ludovica. Riuscirebbe a dire “che schifo!” anche di fronte ad una torta al cioccolato.
Tutti i genitori sanno che devono “combattere” per convincere i figli a mangiare alcuni alimenti, come ad esempio le verdure.
E’ palese che ci sono cibi meno graditi ai piccoli umani: vuoi per il sapore, per il colore, non lo so.
Ma non è solo l’Uomo ad avere delle preferenze in termini di gusto. Pensate, anche le carpe hanno delle preferenze nei confronti di alcuni amminoacidi.
Si, quello che per la maggior parte di noi è il cibo prediletto dei ciprinidi, scopriamo non esserlo in maniera totalitaria.
Secondo un studio scientifico, per le carpe ci sono anche amminoacidi “indifferenti” ed altri addirittura repulsivi.
Hai capito bene, ci sono amminoacidi che fanno allontanare le carpe. A capitanare la categoria degli amminoacidi “bleah” c’è la Valina.

“Vale, ma quindi dovrei eliminare la Valina dalle mie boilies?”

Certo, anche io mi vorrei di escludere la Valina dai prodotti che uso per pasturare e pescare, ma come potremmo?
Di solito i prodotti che utlizziamo sono “complessi” amminoacidici, che contengono perciò diversi tipi di amminoacidi e in rapporti sconosciuti.
Oppure utilizziamo boilies di cui non sappiamo proprio il contenuto.
Dovremmo perdere il sonno per la Valina?
Credo proprio di no.

E allora che ce lo dici a fare che la Valina è repellente per le carpe?

Credo che dovremmo fermarci all’informazione in sè, senza diventare dei piccoli chimici di laboratorio. Essere coscienti che non tutto è buono aumenta il senso critico che abbiamo nei confronti dei prodotti che usiamo.
Spesso generalizziamo su alcuni aspetti come “la carpa vuole gli amminoacidi” oppure “la carpa cerca le proteine“.
Essere critici e sforzarsi di conoscere quante più informazioni è indispensabile per accogliere (in maniera del tutto agnostica) le migliaia di “opportunità” che in questo momento trascuriamo.
Quando impariamo nuovi concetti e nuove informazioni siamo più portati ad accettare soluzioni differenti dal nostro modo di agire. Ci apriamo a nuove tecniche, nuove strategie, nuove attrezzature.
Per sintetizzarlo, è l’esatto contrario di quando sentite dire “lo zig rig non è il vero carpfishing” oppure “io non ci credo alle esche pop up“. Ho reso l’idea?
Ora, potresti benissimo continuare a pescare come hai sempre fatto. Inneschi la solito boilies, nel solito lago e, guarda un pò, catturi sempre le solite carpe.
Oppure potresti cominciare un processo di evoluzione che ti porterebbe a credere che la pesca alla carpa sia una scienza ancora tutta da scoprire, che le informazioni che abbiamo sono ancora sporadiche e frammentate, che la tecnica che utilizziamo non sia l’unica praticabile e che ci vuole metodo e sacrificio, oltre alla passione, per raggiungere dei grandi risultati.
Per dirla in parole spicciole, potresti continuare a cazzeggiare sulle sponde oppure diventare un esperto di pesca alla carpa.
Se sei per quelli che si vogliono sbattere, continua a seguirmi…
Good vibes
Valentino