(Tempo di lettura 4:30 min)
In questo articolo ti parlerò dei diversi tipi di “strati” che compongono il fondo di un lago e tutto quello che devi evitare di fare quando peschi su un fondale prevalentemente fangoso (grazie all’aiuto di alcuni “trucchetti”).
Sei pronto?
Partiamo.
Sarà capitato anche a te di passare intere giornate in barca sondando il lago (o a lancio), alla ricerca spasmodica del fondale duro.
E il fondale morbido?
Vade retro, si pesca solo sul duro!
Ora però, prima di snocciolare l’argomento, lascia che ti faccia 2 domande:
- Sei sicuro che sul morbido le carpe non si alimentano?
- Stai pescando con il terminale giusto?
Bene.
Queste sono le giuste domande che devi farti prima di costruire un terminale.
Le prime distinzioni che si devono avere ben chiare quando si pesca sul fondale morbido sono le varie tipologie di strati che compongono il fondo dei laghi, poi bisogna capire come la carpa si nutre su di essi.
Citando Sun Tzu: “Se conosci il tuo nemico e conosci te stesso, la tua vittoria non sarà compromessa. Se conosci il terreno e il cielo, la tua vittoria sarà totale”.
I DIVERSI STRATI DEL FONDO
(Silt = Limo)
(Weed = Erbaio)
(Gravel = Ghiaia)
Sul fondo del lago, generalizzando, ci sono due tipi di fondali: quello composto da limo (Silt) e quello composto d’argilla.
Tra i due, sicuramente il limo (silt) ha una maggior rilevanza per i carpisti perchè, essendo molto meno compatto e plastico, favorisce lo sviluppo di tanti organismi viventi, tra cui il famosissimo “bloodworm” di cui la carpa è ghiotta.
Ora ti starai chiedendo:
Si, ma dove lo troviamo sto silt?
In tante zone dei laghi, sia come strato di deposito sulla parte piatta del fondale sia come riempimento di piccole buche e piccoli avvallamenti.
COME TROVARLO
Ora sappiamo che nel limo vivono tante “bestioline”, passione di tutte le carpe.
Per individuarle, dobbiamo prendere la benedetta abitudine di sondare lo spot prima di pescare.
Lo so, ci facciamo prendere dalla voglia di lanciare subito gli inneschi in acqua e rimandiamo alla “prossima volta” la sondata.
Però, non è cosa buona e giusta.
Possiamo adoperare:
- ecoscandaglio;
- Deeper;
- piombo e canna a lancio (il classico);
- sondare con filo e piombo direttamente dal gommone;
Siamo di fronte ad un fondale limoso se:
- il piombo è quasi completamente pulito (o con poco sedimento attorno) perchè il limo è inconsistente come le sabbie mobili, per cui non aderisce al piombo quando viene recuperato;
- Il piombo sprofonda dopo il lancio ed esercita una forte resistenza iniziale quando viene recuperato;
- il piombo potrebbe tornare su maleodorante;
- Il piombo crea una “nuvoletta” di sabbia quando atterra.
COME SI COMPORTANO LE CARPE SUL LIMO (SILT)
Generalmente, i branchi di carpe passano gran parte del loro tempo a filtrare il limo.
Pensa che la carpa è capace di “tuffarsi” letteralmente nel sedimento, finendo per coprire di sabbia metà del suo corpo.
Aspirano, filtrano e assumono una posizione più o meno verticale che gli inglesi chiamano “tailing”.
Quando è in atto questa ricerca riusciamo spesso ad individuare:
- bollicine in superficie che non scoppiano immediatamente (una volta le chiamavano puffer train…)
- l’acqua torbida a causa del silt in sospensione;
- le carpe in superficie intente a pulirsi le branchie.
I DUE ERRORI DA EVITARE
Fatte le dovute considerazioni, non vi è motivo di escludere di catturare le carpe quando sono intente a riempirsi la pancia di bloodworm.
Ovviamente, presentando l’esca nel modo giusto.
Infatti molti carpisti, in presenza del limo, fanno due errori che aumentano fortemente le possibilità di cappotto.
Per questo vi consiglio di:
- Non usare esche pop-up.
Se ricordate, abbiamo detto che le carpe affondano il muso nel limo perché sanno che in quel particolare ambiente il cibo è sotto lo strato limoso.
Per cui, non ha molto senso cercare di staccare l’esca.
Le esche devono poggiare sul fondo, cerca solo di non farle sprofondare troppo.
- Non usare terminali troppo lunghi.
Questo è forse l’errore che maggiormente condiziona il funzionamento dell’auto ferrata.
La carpa, quando mangia sul limo, aspira e si sposta molto lentamente verso una direzione, sempre con la testa verso il basso e per un breve tratto.
Se il terminale è molto lungo, la carpa aspirerà e sputerà la nostra esca senza che il piombo abbia la possibilità di entrare in azione.
Auto ferrata addio!
Pescare sul limo non è cosa facile, però il vantaggio è innegabile.
Qual è questo vantaggio?
In pratica, è quello di pescare in una zona con una massiccia presenza di cibo naturale o di pescare in una zona dove il pesce normalmente non viene catturato e, di conseguenza, è meno diffidente.
Dopo tutto ciò che vi ho detto, credete ancora che pescare sul fango sia inutile?
ALCUNI CONSIGLI UTILI
Per aiutarvi ad approcciare gli ambienti limacciosi posso darvi dei piccoli, ma utili, consigli:
- utilizzate terminali morbidi perché il piombo, scendendo nel silt, vi farà “curvare” gli stiff-rig;
- la forma piatta del piombo è quella più indicata;
- preferite una presentazione “bolt” ad una “in-line”;
- usate esche bilanciate (wafter) che galleggiano sul limo, senza sprofondare;
- pasturate con boilies schiacciate (schiacciatele con le dita prima di lanciarle), flake o granaglie, evitando di fatto la forma tonda;
- dippate le esche, sia da innesco che da pastura, evitando così che s’impregnino dell’odore del fondo risultando meno attrattive alla carpa;
- utilizzate esche che contengono farine e liquidi di bloodworm.
Ovviamente, devi prima di tutto individuare il luogo in cui le carpe si alimentano, sondare e scegliere lo spot migliore e, infine, testare, testare, testare.
Per trovare cosa?
- Trovare la giusta lunghezza del terminale;
- il giusto rapporto amo/piombo.
Ora starai pensando:
“Si, ma come faccio ad individuare il luogo in cui le carpe si alimentano?”
Bene, allora devi assolutamente leggere “Perchè le carpe saltano?” – (Clicca qui).
Se, invece, vuoi trovare il giusto rapporto piombo/amo leggi “un trucco per diminuire le slamate” – (Clicca qui)
N.B. – Se vi è piaciuto l’articolo, e volete approfondire la biologia della carpa, potete leggere questi articoli:
- L’aroma è tuo nemico se lo scegli con il naso (Clicca qui);
- Cosa induce la carpa ad aspirare la tua esca (Clicca qui);
- Come funziona la vista della carpa (Clicca qui);
- Le carpe ci ascoltano? (Clicca qui);
Fatene buon uso.
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Qui non si fanno “le chiacchiere”, qui si studia.
Good Vibes!
D’Intino Valentino
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